venerdì 27 aprile 2018

EarthDay, Instagram celebra la Giornata della Terra

#EarthDay, opera di Rubens Lombardo

Credo che avere la Terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare.
Andy Warhol.

Sensibilizzare sulla tematica del rispetto del pianeta è l’obiettivo della giornata del 22 aprile. Oggi infatti ricorre l’ #EarthDay, come ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di Primavera, con lo scopo di coinvolgere il maggior numero di nazioni possibile su tematiche ecologiste, quest’anno il focus è incentrato sulla lotta all’inquinamento da plastica.

Se avete sbirciato nelle Stories di Instagram nella giornata di giovedì avrete di sicuro notato delle grafiche molto colorate ad opera dell’illustratrice @MartinaMartian.

#EarthDay, illustrazione per Instagram di Martina Martian
Sono tutte mirate alla sensibilizzazione sul riutilizzo, sulla riduzione del consumo ed al riciclo della plastica, il tutto tramite delle gif da inserire, ed infine la parola magica nel mondo social, ovvero, share, condividere.

I problemi che nascono dall’inquinamento da plastica sono molteplici, come il pericolo per la vita di numerose specie marine, la nostra salute, la sporcizia sulle nostre spiagge e l’intasamento delle discariche. I numeri sono allarmanti, secondo il National Geographic ogni minuto l’equivalente di un camion di plastica finisce in mare, per quanto riguarda la plastica prodotta, solo il 9% viene riciclata, il 12% incenerita, e il restante 79% finisce nelle discariche e nell’ambiente (fonte https://www.earthday.org/).
Il NYTimes stima che la causa principale dell’aumento della produzione di plastica è da attribuire all’aumento del numero degli imballaggi di plastica, nel 2015 la plastica da imballaggio rappresentava il 42% della plastica prodotta.
La soluzione in questo caso parte proprio da noi, dalle abitudini del nostro quotidiano, facendo nostri tre termini menzionati proprio da Instagram, ovvero: ridurreriutilizzo e riciclo.
  • Ridurre il quantitativo di plastica che usiamo scegliendo una valida alternativa che non inquini.
  • Riutilizzo, perché la maggior parte dei prodotti che usiamo una sola volta prima di disfarcene sono di plastica, da qui nasce il riutilizzo creativo o il riutilizzo per la stessa funzione per cui abbiamo acquistato il nostro prodotto.
  • Riciclo, seguendo le regole degli enti preposti, solo una buona conoscenza del corretto riciclaggio lo rende efficacie.
Il futuro è nostro e nelle mani di chi è in grado di programmarlo.  E voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti.

#MarchOfOurLives quando la marcia è social

Classy Malick e il corteo #MarchOfOurLives di Washington


#MarchOfOurLives è la marcia di milioni di persone in tutto il mondo che si mette in cammino nel nome di marzo, (march in inglese vuol dire anche marzo) seguendo la scia del corteo di Washington per gridare a gran voce più controlli nella vendita delle armi negli Stati Uniti, a seguito della strage del Marjory Stoneman Douglas High School in Florida.

La strage in cui hanno perso la vita 17 persone precede di pochi giorni la sparatoria nella sede di Youtube per mano della youtuber 39enne, ed è l’ultima di una lunga serie, una delle più sanguinolente di sempre all’interno di un edificio scolastico americano. Alla memoria riaffiora la strage di Coloumbine, raccontata in maniera magistrale dalle inquadrature di Gus Van Sant in Elephant.
L’argomento è molto delicato e Instagram che è diventato parte integrante del nostro modo di esprimerci e di esprimere il mondo che ci circonda, ha dato molto risalto all’iniziativa. Uno scatto racchiude molto di più di un’immagine, molte volte è uno stato d’animo, un pensiero intimo.
La piattaforma negli ultimi anni è riuscita in un’impresa innovativa nell’era dei social network, ovvero dar voce a chi voce forse non ce l’aveva, o magari amplificando quelle i quali microfoni non avevano un’ intensità tale da essere in grado di raggiungere più anime possibile. Questo, dando spazio a storie di gente qualunque che nella vita ha trovato un riscatto, un obiettivo da portare avanti, lo stesso obiettivo per cui la vita vada vissuta, legando il tutto a temi come diritti negatitematiche LGBTdisuguaglianze e tutto ciò che fa parte di un tessuto sociale che merita una ribalta molto più ampia, che senza la lente d’ingrandimento del social network forse sarebbe rimasto nell’anonimato o circoscritta a pochi.
La marcia dello scorso 24 marzo ha abbracciato in pieno questo filone emozionale, e ancora una volta Instagram è sceso in campo per schierarsi dalla parte di chi ha chiesto risposte, dalla parte dei marciatori, e ha dato voce ad un giovane giornalista @ClassyMalick portavoce degli oltre 800.000 del corteo di Washington. I numeri sono esorbitanti, oltre 500.000 immagine condivise con l’hashtag #MarchOfOurLives.
Questo perché l’argomento è uno dei più spinosi di sempre per gli Stati Uniti, per la Casa Bianca e per il Congresso. Da una parte le lobby delle armi, dall’altra i cittadini che chiedono maggiori restrizioni nella vendita delle armi e che il tema non sia soltanto affrontato nei giorni successivi alle stragi, ma vengano presi provvedimenti netti sperando diventi uno degli argomenti principali per le prossime elezioni in cui si andrà a rinnovare il congresso, affinché quanto accaduto non si ripeta più.